The Special Ones

09.10.2025

Nella dieci Challenge League si trovano ancora giocatori con biografie insolite. Vi presentiamo i calciatori più speciali del campionato!

 

Alcune persone criticano il calcio di oggi, sostenendo che non vi siano più personalità in grado di contraddistinguersi. Si dice che manchino i calciatori con un curriculum speciale che abbiano vissuto esperienze fuori dal comune o che si distinguano in qualche modo. Chi lo afferma di certo non conosce bene la dieci Challenge League...

FC AARAU: Olivier Jäckle

 

Al giorno d’oggi è raro che un giocatore indossi la stessa maglia per più di due stagioni. Il 32enne Olivier Jäckle rappresenta l’eccezione all’odierna tendenza di cambiare continuamente squadra. Quando nel 2008 è entrato a far parte dell’FC Aarau, l’iPhone era appena stato inventato.

 

Finora ha disputato quasi 400 partite per questa squadra professionistica, dando al contempo una mano all’asilo e riportando a casa persone che avevano bevuto troppo come volontario per l’iniziativa “Nez rouge”.

AC BELLINZONA: Dragan Mihajlović

 

Ecco cosa desiderano i fan nostalgici: che gli eroi di un tempo tornino nella propria squadra di origine verso la fine della propria carriera. Molti deludono queste grandi aspettative, ma Dragan Mihajlović, 33 anni, no.

 

Dopo una carriera che lo ha portato prima in tutti i club ticinesi e poi a Cipro e in Bulgaria, tre anni fa è tornato nella squadra dove tutto ha avuto inizio. Il legame non si è mai rotto.

ÉTOILE CAROUGE FC: Signori António

 

A essere insolito è già il nome di battesimo di questo portiere trentunenne: Signori. Le sue esperienze sono impagabili: originario di Losanna, a 21 anni si è trasferito in Angola, la patria dei suoi genitori, dove è diventato due volte campione.

 

Ha giocato anche nella Nazionale angolana, scendendo in campo davanti a decine di migliaia di tifosi appassionati. In occasione della Coppa d’Africa dello scorso anno, nei quarti di finale ha quasi fatto disperare l’attaccante nigeriano Victor Osimhen, rimanendo calmo come quando gioca nel tranquillo Stade de la Fontenette di Carouge.

NEUCHÂTEL XAMAX FCS: Mickaël Facchinetti

 

Nessun nome è legato al Xamax più di Facchinetti. Gilbert Facchinetti è stato presidente della società per 24 anni, guadagnandosi la stima di tutta la Svizzera come patron premuroso. Prima delle partite aveva l’abitudine di invitare la squadra a casa sua, dove la moglie cucinava per tutti.

 

In questo periodo lo Xamax ha vinto due volte il campionato svizzero e ha sconfitto il Real Madrid e il Bayern Monaco nell’Europacup. Gilbert Facchinetti è mancato nel 2018, ma suo nipote Mickaël (34 anni) fa in modo che il nome resti legato alla società.

FC RAPPERSWIL-JONA: Guillermo Padula

 

A volte un viaggio sembra più lungo di quello che è. Nel 2018 Guillermo Padula ha lasciato l’Uruguay, il suo Paese d’origine, per andare a giocare a calcio in Svizzera, a 11 000 chilometri di distanza. Qui, però, molte cose gli sono apparse familiari: il calciatore è infatti originario del dipartimento di Colonia, fortemente segnato dall’emigrazione svizzera, in cui sventolano bandiere svizzere, ci sono cori di jodel e caseifici, i ristoranti servono rösti e raclette e gli abitanti si chiamano Häberli, Stutz o Frey. E allora bentornato a casa, Guillermo Padula!

FC STADE LAUSANNE-OUCHY: Luca Gelato

 

Non c’è niente di più divertente che guardare una partita di calcio durante le calde giornate estive. L’unica cosa che manca per godersele appieno, però, è un dolce rinfrescante. Allo Stade Lausanne-Ouchy lo si può addirittura trovare sul manto erboso: l’italiano Luca Gelato è, almeno di nome, il calciatore più cool della Svizzera.

 

Ma non è tutto: il vero gelato italiano è disponibile anche nelle gelaterie dieci di Zurigo Niederdorf, Zurigo Limmatquai, Rapperswil, Zugo e Lucerna, in 30 gusti prelibati!

FC STADE NYONNAIS: Leorat Bega

 

Chi guarda le vecchie partite di calcio degli anni ’70 non può non notare le chiome fluenti dei calciatori. Tuttavia, negli ultimi decenni le acconciature sono diventate sempre più corte e oggi i capelli passano del tutto inosservati.

 

Leorat Bega, 22 anni, è una rara eccezione a questa regola: con i suoi riccioli lunghi fino alle spalle, il difensore è in assoluto il calciatore svizzero con la chioma più lunga e porta in campo una ventata dei ruggenti anni Settanta.

FC VADUZ: Benjamin Büchel

 

Nel Liechtenstein, circa una persona su 50 si chiama Büchel. Una di queste ha vissuto il calcio in tutte le sue sfaccettature: Benjamin Büchel ha lasciato la sua patria nel 2012 per mettersi alla prova nel duro calcio inglese. Per cinque anni ha fatto la spola tra i vari campionati, dalla seconda alla settima categoria, militando in sette diversi club. Ha visto come i tifosi hanno cantato per lui nei pub, ma anche come la tifoseria avversaria lo ha provocato per 90 minuti e come poi, una volta tornato, è stato applaudito.

FC WIL: Simone Rapp

 

Rimanere veri tifosi è difficile per i calciatori: in fin dei conti cambiano spesso club. Non è però il caso del 32enne Simone Rapp, appassionato sostenitore dell’HC Ambrì-Piotta. Da bambino, in Ticino, andava così spesso a suonare il campanello dei giocatori di hockey nei dintorni da costringere la madre a proibirglielo.

 

Da adolescente urlava a squarciagola nella curva dei tifosi dello stadio Valascia. Nonostante ciò, si è affermato come calciatore di grande successo, ha conseguito la maturità economica e si dedica con piacere alla costruzione di mobili. Un calciatore davvero atipico.

YVERDON SPORT FC: Hélios Sessolo

 

Nessuno conosce la dieci Challenge League meglio del 32enne Hélios Sessolo. Finora ha disputato circa 250 partite in questo campionato, per ben sei (!) club diversi. È andato a caccia di gol per l’FC Le Mont, il Lausanne-Sport, lo Sciaffusa, il Kriens, il Thun e ora l’Yverdon. Solo una volta, nel 2020, ha lasciato il suo distretto per provare a giocare a Cipro. Tuttavia ha fatto in tempo a disputare una sola partita prima che il coronavirus lo costringesse a rientrare. È sembrato quasi un segno, come se una dieci Challenge League fosse impensabile senza Hélios Sessolo.